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Intervista di Alessandro Del Carlo

Dimensione Agricoltura della Cia Toscana.

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Intervista di Alessandro Del Carlo

11 gennaio 2019

Delusione e preoccupazione per i pensionati dalla legge di bilancio

Intervista al presidente Anp Alessandro Del Carlo. «Ingiusto il blocco delle indicizzazioni; siamo preoccupati per i criteri di accesso ai possibili aumenti delle pensioni minime; praticamente ignorati sanità e servizi»

 

E' stata approvata la Legge di bilancio, qual è il suo giudizio?

Un provvedimento ancora poco chiaro visto che mancano i decreti che regolamentano le misure di maggiore impatto. Delusione e preoccupazione; forse è più un sentimento che un giudizio, ma gli stanziamenti sono inferiori rispetto alla proposta iniziale. Dopo aver ascoltato per mesi dichiarazioni e proclami vari ci troviamo di fronte ad una scatola che è ancora vuota almeno delle questioni che riguardano i pensionati. Anzi l'unica novità introdotta è particolarmente inquietante.

 

Si riferisce al blocco dell'indicizzazione per le pensioni sopra i 1500 euro lordi.

Si, è una misura ingiusta. In sostanza quelle pensioni diminuiranno nei prossimi anni, non potendo contare sull'adeguamento parziale al costo della vita per cui, con questo provvedimento, ci sarà un'ulteriore perdita del potere d'acquisto delle pensioni.

 

Quale può essere stato lo scopo?

L'obiettivo sembra essere quello di un risparmio generale di 3,6 miliardi in tre anni e 17   nel decennio, (come sta scritto nella relazione tecnica della ragioneria dello stato). Con un'interpretazione un po' maliziosa si potrebbe dire che con le risorse risparmiate si va a finanziare la cosiddetta quota 100. In sostanza ancora una volta si attinge alla spesa pensionistica per fare altre cose.

 

Però ci sarà l'aumento delle pensioni minime a 780 euro, non siete contenti?

Nella legge di bilancio approvata in Parlamento è indicata solo la cifra totale presente nel capitolo del cosiddetto reddito di cittadinanza. Sulle modalità ci preoccupano, come abbiamo già avuto modo di affermare, i criteri per accedere ai possibili aumenti. Si parla con insistenza di requisiti di reddito a cui dovrebbe fare riferimento anche la proprietà della casa di abitazione. Vorrebbe dire che chi ha lavorato e con sacrificio, risparmiando, si è comprato la casa, sarebbe escluso dall'aumento. In quella condizione si trovano i pensionati agricoltori, mezzadri, persone che hanno speso la vita lavorando per costruirsi la più elementare forma di sicurezza sociale; verrebbero sostanzialmente puniti.  Un'eventualità assurda, inaccettabile; sarà fonte d'ingiustizia e di risentimento sociale.

 

E' solo questa la sua contestazione?

I decreti sembra ci saranno a gennaio e daremo il nostro giudizio. Tuttavia vorrei esprimere delle perplessità, diciamo di principio. Intervenire sulle prestazioni pensionistiche in maniera confusa, mettendo assieme pensioni sociali, previdenziali o d'invalidità, senza tenere conto dei diversi percorsi lavorativi e contributivi, potrebbe dare luogo a risultati non proprio tendenti verso una reale giustizia sociale.

 

Ma sulle pensioni minime avete fatto una battaglia forte negli ultimi anni. Sembra adesso che ci possano essere dei risultati concreti: non siete soddisfatti?

Se gli aumenti ci saranno veramente, se non si adotteranno criteri ingiusti di esclusione e, vorrei ricordalo ancora, se non si toglierà il blocco delle indicizzazioni, potremmo anche dichiarare la nostra soddisfazione.

 

E allora quali sono le vostre richieste?

Insistiamo: aumento di tutte le pensioni minime al minimo vitale come indicato dalla Carta Sociale Europea; la stabilizzazione della quattordicesima quale parte integrante della prestazione pensionistica, la modifica dei criteri di indicizzazione per l'adeguamento al costo della vita facendo riferimento ai consumi veri degli anziani, in particolare beni alimentari, trasporti, costi sanitari, una politica di servizi socio sanitari adeguata alle esigenze degli anziani soprattutto nelle aree interne rurali e montane del paese.

 

Su servizi e sanità cosa prevede la legge di bilancio?

Il tema dei servizi è praticamente ignorato. Sulla sanità è previsto un aumento delle risorse di quattro miliardi nei prossimi due anni, come già stabilito dalla precedente legge di bilancio. Manca un indirizzo di prospettiva in una fase in cui il sistema sanitario attraversa un momento delicato e non riesce a rispondere alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani che, colpiti dalla crisi, rinunciano alle cure. Si assiste ad una privatizzazione strisciante che prolifera a causa delle disfunzioni del sistema pubblico. Mentre aumentano le differenze di efficienza fra sistemi sanitari regionali e costringono tante persone a spostarsi in altre regioni per curarsi; per non parlare di un'assenza di strategia per la prevenzione e la non autosufficienza.

 

Se questo è il giudizio, cosa pensate di fare?

Appena in presenza dei decreti che definiranno i trattamenti pensionistici e la cosiddetta quota 100 faremo una valutazione di merito negli organi dell'Associazione e decideremo le iniziative da intraprendere. Sul versante previdenziale vorrei ricordare, tra l'altro, la rivendicazione della Cia e Anp per il riconoscimento del carattere gravoso del lavoro dell'agricoltore in modo da consentire di poter accedere alla pensione anticipatamente senza penalizzazioni.

 

E' possibile anticipare possibili iniziative?

E' ragionevole non escluderne nessuna; dalle proposte alle proteste, come è nostro stile e tradizione; responsabilità e coerenza assieme al dovere che abbiamo nei confronti dei nostri associati e di tutti i pensionati e anziani che si trovano in una condizione di disagio sociale e che hanno bisogno di tutela.

 

Un'ultima domanda relativa all'associazione della Toscana. Recentemente si è dimesso dalla presidenza regionale Anp. A quando il nuovo presidente?

Il percorso è avviato e presto ci sarà l'elezione del nuovo gruppo dirigente. Mi sia permesso di esprimere ringraziamento e gratitudine a tutta l'Anp e alla Cia della Toscana per il sostegno e la collaborazione che ho sempre ricevuto; stima e affetto a tutti i colleghi della struttura confederale compreso i territori, un abbraccio a tutti gli associati.

 

 

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